L’Europa, l’Olimpia e l’Italbasket, tre galassie in allontanamento

Le prestazioni negative dell’Olimpia in chiave Europa devono preoccupare non solo i tifosi dell’EA7, ma anche tutto il movimento del basket italiano, in quanto essa, la contrario che in Eurolega, in campionato domina in modo assolutamente incontrastato (salvo il recente tonfo contro Venezia). Basti pensare alla recente partita contro Pistoia in cui l’Olimpia, oltre ad aver letteralmente surclassato l’avversario sotto tutti i punti di vista, è arrivata a segnare addirittura più di 100 punti, risultato che può essere normale in NBA, dove però i quattro quarti sono più lunghi, ma assolutamente fuori dal comune, non solo in Italia, ma in tutta Europa.

Questo dimostra che tra l’EA7 e il resto della serie A ci sia una differenza che ora mai sta diventando non solo di classifica ma addirittura di categoria.

Sorge dunque un “agghiacciante” interrogativo: se l’Olimpia, che domina in lungo in largo in campionato, vince una partita di Eurolega solo con l’intercessione di tutti gli dei del basket, le altre squadre italiane che figura farebbero in Europa?

Ovviamente pessima, bisogna quindi rifletter su cosa manchi per lo meno alle altre prime cinque squadre di serie A per raggiungere un livello europeo quantomeno dignitoso.

Dal punto di vista del sottoscritto e di alcuni personaggi che conoscono il mondo del basket piuttosto, la differenza sta sostanzialmente nell’aspetto manageriale e nel livello delle infrastrutture. È un po’ lo stesso problema della serie A di calcio, in cui le società possiedono stadi e strutture vecchie e non di proprietà, che non attirano i tifosi e non garantiscono molti introiti.

Per uscire da questa brutta situazione, bisognerebbe creare più appeal intorno al basket italiano, in modo da attirare sponsor e investitori di un certo calibro, che migliorino la qualità della classe manageriale e possano rinnovare le strutture, uscendo dall’attuale prototipo di società gestita da patron-sponsor con seguita dai quattro tifosi in croce della curva, così da attirare giocatori di maggiore qualità aumentando competitività e visibilità del basket italiano.